GIOVEDì 13 MARZO 2014, proiezione del film: “Il rito” di Mikael Hafström, USA 2011.
Film sgradevole, provocatorio, poco in linea con il pensiero dominante odierno.
Forse, però, è proprio questo a rendere la pellicola in questione un valido sostegno alla maturazione delle nostre coscienze: in fin dei conti, non siamo tutti consapevoli di una realtà ostile che opera, dentro e fuori di noi? Non ci sorprendiamo delle resistenze che, talora, incontriamo nell’agire rettamente? Che nome dare a tale fenomeno?
Ebbene, Il rito, malgrado alcune incertezze (come quella di una Roma da cartolina), non dimostra imbarazzo nell’affrontare tali temi, scegliendo la prospettiva di un giovane seminarista del secondo millennio, pieno di dubbi sulla propria fede, sulla propria vocazione e sulla stessa esistenza di una realtà malvagia.
Il film, insomma, può essere visto come un processo di crescita del giovane protagonista, nella lotta per una vita piena e non cattiva (nel vero senso del termine).