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Breve Storia

A Vicenza la Fuci vanta una storia piuttosto lunga. La fondazione del primo Circolo di Coltura tra studenti risale infatti al giugno del 1919. Tra i suoi fondatori si ricorda il nome di Egidio Tosato, futuro professore di diritto costituzionale a Roma nonché padre costituente. Lo Statuto, approvato nel dicembre del medesimo anno, permetteva l’iscrizione anche di studenti delle classi liceali, ma nel contempo stabiliva precisi requisiti di ammissione. Nei primi anni dunque il circolo vicentino mantenne un carattere sostanzialmente elitario. Già nel 1920 la sua attività venne presa in considerazione dai vertici della Fuci, che nella persona del “Presidente generale” Giuseppe Spataro fecero visita a Vicenza e ne consentirono l’ingresso nella Federazione. Al 1922 risale la fondazione del correlativo circolo femminile (non senza polemiche da parte dei vertici dell’Azione Cattolica vicentina dell’epoca), che inizialmente, secondo quanto allora si usava nelle associazioni cattoliche, si incontrava in luogo diverso rispetto al circolo maschile e svolgeva attività separate, benché affini.

L’impegno culturale dei circoli vicentini fu particolarmente apprezzato dai vertici della Federazione, che affidò loro la redazione di gran parte della rivista associativa, Studium.

La prima sede della Fuci vicentina fu in contrà Gazzolle, e successivamente al palazzo delle associazioni cattoliche, in contrà S. Marco (ora Pensionato Studenti Madonna di Monte Berico, e di nuovo nostra attuale sede). La sede era tra l’altro dotata di una biblioteca, affidata ad un bibliotecario eletto fra i soci, nonché di un biliardo ed altre attività ricreative per i “soci”.

Fin dall’inizio le attività furono volte all’approfondimento culturale, in particolare sui temi religiosi ad esempio, nel 1924, negli incontri settimanali si trattarono temi di filosofia morale e di storia (sul Protestantesimo), oltre che di approfondimento sulle Scritture. Non di rado venivano chiamati relatori esterni (a Vicenza, nel 1929, fu chiamato ad esempio Padre Agostino Gemelli).

Nel 1929 si tenne tra l’altro a Vicenza un “Convegno per l’Italia del Nord-Est”, sul tema delle professioni per i futuri laureati, ed un altro convegno fu ospitato nella città berica nel 1938.

E’ molto interessante notare che tutti i circoli fucini veneti degli anni ’30 e ’40 affiancavano l’attività culturale a quella caritativa svolta dai “gruppi della S. Vincenzo” a favore di famiglie in difficoltà: a Vicenza gli studenti svolgevano assistenza domiciliare, di cui davano relazione ogni settimana alle sedute del gruppo.

 

Anche il gruppo di Vicenza subì le violenze fasciste dei primi anni Trenta: al 1931 risale l’“attacco” al palazzo delle associazioni cattoliche da parte degli squadristi, episodio che provocò la profonda indignazione dell’allora Vescovo di Vicenza Ferdinando Rodolfi, che indirizzò a Mussolini e ad altri gerarchi fascisti una dura requisitoria in forma di lettera, poi dai fucini riprodotta in migliaia di copie, e pare addirittura diffusa da “Giustizia e Libertà”. Particolarmente difficili i rapporti con il Guf, che solo nel periodo di maggiore acquiescenza al regime (ovvero la seconda metà degli anni Trenta) furono di tiepida collaborazione.

Per quanto riguarda gli iscritti, la Fuci vicentina si distinse per la sua particolare numerosità: nel 1942 contava ben 123 membri, di cui 64 uomini e 59 donne. Negli stessi anni Padova aveva circa 119 membri, Venezia 108, Treviso 90 e Verona 68.

 Il gruppo di Vicenza: i giorni nostri

 

L’esperienza della Fuci vicentina continua: dal settembre 2006 il gruppo ha la propria sede presso il Pensionato Studenti Madonna di Monte Berico (Contrà S. Marco 3, Vicenza), ex palazzo delle associazioni cattoliche. Per il gruppo è un ritorno ad una delle sue sedi storiche!

A partire dall'ottobre 2011, invece, ci siamo trasferiti nei prestigiosi locali vicino alla Chiesa di S. Caterina, in Contrà S. Caterina n. 13, dove possiamo godere di spazi molto più ampi e curati, raggiungibili con comodità sia da quanti abitino in città, sia da quanti siano costretti a venire in auto o in treno.

Attualmente attorno al gruppo ruotano circa una quindicina di giovani (una decina anche ufficialmente tesserati), tra i quali  alcuni già laureati e altri studenti presso diverse facoltà (giurisprudenza, economia, ingegneria...), in prevalenza dell’ateneo patavino.

I nostri incontri ricalcano la struttura del calendario universitario in modo da poter studiare con serenità durante le sessioni d'esame. Abbiamo quindi due semestri all'anno, durante ciascuno dei quali, in base alla disponibilità e alle energie del momento, affrontiamo solitamente due temi: il primo più di stampo laico-culturale, il secondo più di stampo teologico-religioso. Le due anime della Fuci potremmo dire!

La scelta dei temi, gestiti con estrema flessibilità durante l'anno, avviene per decisione condivisa tra tutti, e spesso sulla base delle provocazioni che ci sono suggerite dai temi dell'attualità o dalle nostre curiosità personali.

Venire alla Fuci però non è solo un'occasione di approfondimento culturale, è anche e soprattutto un'occasione unica di confronto tra giovani, un'occasione per stringere nuove amicizie, è sano svago e divertimento... non mancano naturalmente infatti anche momenti più godarecci o conviviali come gite montane, abbuffate di dolciumi al termine delle riunioni più "pesanti" e allegre uscite di gruppo!

Da ottobre 2010, ci accompagna nel nostro percorso, con simpatia e sportività, il nostro preparato assistente, don Alessio Dal Pozzolo. 

 

 

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