Voce dei Berici_23 Marzo 2014
CELEBRAZIONE DEI PRIMI VESPRI DI AVVENTO
CON GLI UNIVERSITARI DI ROMA
OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica Vaticana
I Domenica di Avvento - Sabato, 30 novembre 2013
Si rinnova oggi il tradizionale appuntamento d’Avvento con gli studenti delle Università di questa diocesi, ai quali si uniscono i Rettori e i Professori degli Atenei romani e italiani. Saluto tutti cordialmente: il Cardinale Vicario, i Vescovi, il Sindaco, le varie Autorità accademiche e istituzionali, gli Assistenti delle Cappellanie e dei Gruppi universitari. Saluto specialmente voi, cari universitari e universitarie.
L’auspicio che san Paolo rivolge ai cristiani di Tessalonica, affinché Dio li santifichi fino alla perfezione, dimostra da una parte la sua preoccupazione per la loro santità di vita messa in pericolo, e dall’altra una grande fiducia nell’intervento del Signore. Questa preoccupazione dell’Apostolo è valida anche per noi, cristiani di oggi. La pienezza della vita cristiana che Dio compie negli uomini, infatti, è sempre insidiata dalla tentazione di cedere allo spirito mondano. Per questo Dio ci dona il suo aiuto mediante il quale possiamo perseverare e preservare i doni che lo Spirito Santo ci ha dato, la vita nuova nello Spirito che Egli ci dà. Custodendo questa “linfa” salutare della nostra vita, tutto il nostro essere, spirito, anima e corpo, si conserva irreprensibile e integerrimo. Ma perché Dio, dopo che ci ha elargito i suoi tesori spirituali, deve intervenire ancora per mantenerli integri? Questa è una domanda che dobbiamo farci. Perché noi siamo deboli, - noi tutti lo sappiamo - la nostra natura umana è fragile e i doni di Dio sono conservati in noi come in “vasi di creta” (cfr 2 Cor 4,7).
L’intervento di Dio in favore della nostra perseveranza fino alla fine, fino all’incontro definitivo con Gesù, è espressione della sua fedeltà. E’ come un dialogo fra la nostra debolezza e la sua fedeltà. Lui è forte nella sua fedeltà. E Paolo dirà, in un’altra parte, che lui – lui, lo stesso Paolo - è forte nella sua debolezza. Perché? Perché è in dialogo con quella fedeltà di Dio. E questa fedeltà di Dio mai delude. Egli è fedele anzitutto a se stesso. Pertanto, l’opera che ha iniziato in ciascuno di noi, con la sua chiamata, la condurrà a compimento. Questo ci dà sicurezza e grande fiducia: una fiducia che poggia su Dio e richiede la nostra collaborazione attiva e coraggiosa, davanti alle sfide del momento presente. Voi sapete, cari giovani universitari, che non si può vivere senza guardare le sfide, senza rispondere alle sfide. Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide, non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno.
Sono diverse le sfide che voi giovani universitari siete chiamati ad affrontare con fortezza interiore e audacia evangelica. Fortezza e audacia. Il contesto socio-culturale nel quale siete inseriti a volte è appesantito dalla mediocrità e dalla noia. Non bisogna rassegnarsi alla monotonia del vivere quotidiano, ma coltivare progetti di ampio respiro, andare oltre l’ordinario: non lasciatevi rubare l’entusiasmo giovanile! Sarebbe uno sbaglio anche lasciarsi imprigionare dal pensiero debole e dal pensiero uniforme, quello che omologa, come pure da una globalizzazione intesa come omologazione. Per superare questi rischi, il modello da seguire non è la sfera. Il modello da seguire nella vera globalizzazione - che è buona – non è la sfera, in cui è livellata ogni sporgenza e scompare ogni differenza; il modello è invece il poliedro, che include una molteplicità di elementi e rispetta l’unità nella varietà. Nel difendere l’unità, difendiamo anche la diversità. Al contrario quella unità non sarebbe umana.
Il pensiero, infatti, è fecondo quando è espressione di una mente aperta, che discerne, sempre illuminata dalla verità, dal bene e dalla bellezza. Se non vi lascerete condizionare dall’opinione dominante, ma rimarrete fedeli ai principi etici e religiosi cristiani, troverete il coraggio di andare anche contro-corrente. Nel mondo globalizzato, potrete contribuire a salvare peculiarità e caratteristiche proprie, cercando però di non abbassare il livello etico. Infatti, la pluralità di pensiero e di individualità riflette la multiforme sapienza di Dio quando si accosta alla verità con onestà e rigore intellettuale, quando si accosta alla bontà, quando si accosta alla bellezza, così che ognuno può essere un dono a beneficio di tutti.
L’impegno di camminare nella fede e di comportarvi in maniera coerente col Vangelo vi accompagni in questo tempo di Avvento, per vivere in modo autentico la commemorazione del Natale del Signore. Vi può essere di aiuto la bella testimonianza del beato Pier Giorgio Frassati, il quale diceva – universitario come voi - diceva: «Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità, non è vivere ma vivacchiare. Noi non dobbiamo mai vivacchiare, ma vivere» (Lettera a I. Bonini, 27.II.1925).
Grazie, e buon cammino verso Betlemme!
Voce dei Berici_3 Novembre 2013
Voce dei Berici_ottobre2013:
“Ecco perché amo l’Università, come il campo vasto e fecondo dove le idee concorrono, dove le idee divengono vita e passano nel sangue delle generazioni e fermentano per le sue future vicende nel mondo” G. B. Montini
La FUCI, Federazione Universitaria Cattolica Italiana, è una federazione di studenti universitari cattolici, che si articola in una serie di gruppi diffusi su tutto il territorio italiano. Questi progettano in piena autonomia il proprio percorso di formazione culturale e di Fede, con uno stile condiviso da tutti i partecipanti e in sintonia con le singole realtà locali, rispettando al contempo uno stesso Statuto Nazionale .
La proposta della Fuci non può essere riassunta in un manifesto programmatico, non si lega a schemi rigidi o a formule intoccabili, ma si ispira e cerca di stare al passo con le esigenze dei giovani e dell’università.
Promuovere il valore dello studio come realizzazione personale di un giovane, imparare ad amare e a vivere concretamente “questa” Università e non quella ideale, sostenere le sfide poste dalla laicità e guardare con fiducia al futuro: questo è il cardine della proposta della FUCI.
Una bella realtà di aggregazione giovanile, dove è possibile crescere prendendosi cura gli uni degli altri curando non solo le proprie amicizie, ma anche la propria dimensione spirituale, insomma, un laboratorio di confronto dove i veri protagonisti sono gli studenti con le loro idee.
Il tema scelto per questo semestre dal GRUPPO FUCI DI VICENZA è dedicato alla “Ricerca della felicità”. L’obiettivo (del percorso) sarà quello di interrogarsi sulla questione se la felicità sia qualcosa che possiamo solo cercare di inseguire, e che forse, nonostante i nostri sforzi, non riusciremo mai a raggiungere o se sia un traguardo che prima o poi si riesce a conquistare.
Il percorso si articolerà in una serie di incontri dedicati alla discussione e al confronto su specifici argomenti di interesse interdisciplinare collegati al tema principale e arricchiti dagli interventi di relatori esterni (docenti universitari, liberi professionisti, studiosi e ricercatori universitari). Essi offriranno la loro cultura e competenza e avranno il compito di suscitare, al termine della relazione, domande, curiosità, provocazioni, riflessioni da parte dei giovani presenti costruendo un momento di vero dibattito costruttivo.
Il programma dettagliato del semestre sarà consultabile all’interno del nostro sito al seguente link: http://www.fucivicenza.it/
Il Gruppo Fuci Vicenza è aperto a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e di scommettere sullo studio come base fondamentale per la costruzione di una società responsabile, a chi abbia voglia di condividere le fatiche e le sfide di un cammino universitario che non sempre garantisce un immediato ingresso nel mondo del lavoro, a chi cerca un confronto con altri giovani, e a quanti, infine, desiderano essere, come dice il nostro motto: "Spirito e mente in movimento!".